LA CURA Y LOS AGUJEROS-LUZ

PARA INÉS

AGUJERO LUZ (fotografía de Casilda García Archilla)

En medio de los túneles por los que deambulamos, todos buscamos un refugio amable, un sitio seguro donde anidar y alojarnos. Todos sentimos el anhelo de ser amados y aliviados en el cuerpo de otro, de que se acepte y se cuide nuestra vulnerabilidad, porque todo es hambre. Hay períodos de aprendizaje duro que parece que no van a terminar nunca pero al final del túnel siempre se entreabre una salida, un agujero luz, hacia el cual hay que encaminarse aunque sea a trompicones para, al salir, no olvidar el verso de Pasolini:

Pasivo como un pájaro que, volando,

todo lo ve y en su corazón se lleva

al cielo la conciencia

que no perdona.

 

Kit de supervivencia para esos tránsitos duros: la amistad, la disponibilidad, el afecto de otros. El cuidado. Los lugares a salvo.

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
e guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
vagavo per i campi del tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
non hai fiori bianchi per me?
più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
percorreremo assieme le vie che portano all’essenza.
i profumi d’amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d’agosto non calmerà i nostri sensi.
tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te.

Franco Battiato

 

Yo, hace mucho, creí ciegamente en estas palabras. Pero el corazón (tu corazón, el mio) no es sólo una víscera que pesa 600 gramos; es la metáfora de mucho más. Y seguiremos construyendo esos lugares a salvo a través de la conversación que no cesa, la que surge como el musgo sobre las piedras más duras. GRACIAS.